martedì 27 marzo 2007

IL MERCATO DELLE BIOPLASTICHE


Il mercato dei prodotti biodegradabili (compostabili) muove i primi passi con fatica.
Costi di produzione molto alti da una parte e una diffusa ignoranza su temi come biodegradabilità e compostabilità dall’altra, ne ostacolano l’espansione.

Basta entrare in un supermercato per capire quanto il Packaging pesi sulla produzione di rifiuti.

Una indagine recente ha però evidenziato che i giovani si dichiarano poco o addirittura per nulla influenzati dalla componente eco-compatibile delle confezioni.

Dobbiamo aspettare di essere coperti di rifiuti?
Bisogna forse tornare indietro di 50 anni, eliminando tutti gli imballaggi?
Probabilmente sarebbe meglio iniziare a parlare di queste cose, a richiedere ai produttori alimentari di utilizzare questi materiali.

Gli impianti di compostaggio che dovrebbero garantire la trasformazione della parte organica dei rifiuti in fertilizzante agricolo non decollano, o funzionano male perché utilizzati solo per trattare gli sfalci del verde pubblico.

In passato ho avuto occasione di parlare con un responsabile di un impianto di compostaggio che NON CONOSCEVA l’esistenza di plastiche biodegradabili.

Credo che ci si debba attivare perché la gente sappia che le bioplastiche sono una risposta efficace al problema dei rifiuti.
L’alto costo delle plastiche biodegradabili non può costituire un alibi per ignorare l’argomento.
Le plastiche tradizionali derivate dal petrolio non tengono conto dei costi di smaltimento (o di riciclaggio) futuri.
E’ necessario che soprattutto gli addetti ai lavori conoscano termini come biodegradabile e compostabile e abbiano un ruolo attivo nel favorire la diffusione dei nuovi materiali.
C’è bisogno di una diffusione maggiore di questi concetti, di un’istruzione maggiore su questi temi, di un passa-parola.

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